La U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) ha predisposto una normativa riguardante i requisiti di rilevamento e pubblicazione relativi ai “Conflict Minerals”, come indicato dal “Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act, Section 1502” del 2010.
La definizione “conflict minerals” fa esplicito riferimento a oro, stagno, tantalio e tungsteno.
LandiRenzo Group si impegna a:
- progettare e sviluppare prodotti che non contengano “conflict minerals”
- non approvvigionare intenzionalmente materiali e componenti contenenti i metalli specificati provenienti da miniere e fonderie della “Conflict Region”, che non sono certificate come “Conflict Free”
- assicurare la conformità a tali requisiti e richiedere ai propri fornitori di intraprendere un adeguato processo valutativo con le loro catene di approvvigionamento allo scopo di assicurare che i metalli specificati provengono solo da:
- miniere e fonderie al di fuori della “Conflict Region”
- miniere e fonderie che sono state certificate da un ente terzo indipendente come “Conflict Free”, se localizzate all’interno della “Conflict Region”.
“LR” ha implementato una procedura interna la quale prevede che i fornitori dichiarino se, in fase di presentazione della documentazione PPAP, i prodotti che fabbricano o utilizzano per la produzione dei particolari venduti a LandiRenzo Group contengono “conflict minerals”, tramite l’utilizzo del questionario Conflict Minerals Reporting Template (redatto da “cfsi”).
L’obiettivo è garantire che nei prodotti e nei processi acquistati siano utilizzati solo materiali e componenti “Conflict Free”.
Nel caso in cui si rilevi la presenza di minerali estratti o trattati in strutture NON considerate “Conflict Free”, in qualsiasi materiale, parte o componente acquistato da LandiRenzo Group, saranno predisposte azioni appropriate al fine di rendere il prodotto venduto “Conflict Free”.